Sono 11 i fari a cui regalare nuova vita come dimore per un turismo all’insegna della natura, della cultura e dell’ambiente, grazie al progetto Valore Paese FARI promosso dall’Agenzia del Demanio, in collaborazione con il Ministero della Difesa, che ha l’obiettivo di valorizzare questi beni suggestivi partendo da un’idea imprenditoriale innovativa e sostenibile, che sappia conciliare le esigenze di recupero del patrimonio con la tutela ambientale e lo sviluppo economico.

Si tratta, in particolare, di 11 fari situati in Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Toscana. Nell’elenco figurano i Fari di Brucoli ad Augusta (SR), Murro di Porco a Siracusa (SR), Capo Grosso nell’Isola di Levanzo – Favignana (TP), Punta Cavazzi ad Ustica (PA), Capo d’Orso a Maiori (SA), Punta Imperatore a Forio d’Ischia (NA), San Domino alle Isole Tremiti (FG) e dei quattro proposti dal Ministero della Difesa a Punta del Fenaio, Capel Rosso sull’Isola del Giglio (GR), Formiche di Grosseto e Capo Rizzuto a Isola di Capo Rizzuto (KR).

L’iniziativa, si inserisce nel più ampio circuito di Valore Paese, il progetto dell’Agenzia del Demanio per la  valorizzazione dei beni pubblici attraverso la sinergia tra i settori del turismo, dell’arte e della cultura, dello sviluppo economico e della coesione territoriale. In tal senso, il recupero del patrimonio pubblico di proprietà dello Stato e degli Enti locali viene considerato in maniera unitaria non già in termini di costo per la collettività, ma come significativa leva di sviluppo territoriale e sociale.

Per realizzare questo obiettivo l’Agenzia del Demanio ha avviato prima delle gare una consultazione pubblica online durata due mesi, destinata a pubbliche amministrazioni, cittadini, associazioni, operatori di mercato, imprenditori interessati e possibili futuri concessionari. I suggerimenti raccolti sono serviti a delineare gli scenari di valorizzazione sui quali orientare i bandi di gara, attualmente in corso. In particolare, dalla consultazione pubblica, è emerso che la strada prevalente per il riuso dei fari è quella del lighthouse accommodation, formula turistico-ricettiva rispettosa del paesaggio e in linea con le identità territoriali e con la salvaguardia dell’ecosistema ambientale. Le idee proposte hanno spaziato in molte direzioni, dall’ostello al resort di lusso, dalla sede per scuole di sport acquatici al centro di recupero per tossicodipendenti e molto altro ancora.

A seguito delle proposte pervenute in fase di consultazione, con 1.140 email, l’Agenzia del Demanio e il Ministero della Difesa hanno strutturato i bandi di gara grazie ai quali i fari verranno assegnati in concessione ad operatori che possano realizzare un progetto di sviluppo dall’elevato potenziale per i territori, in una logica di partenariato pubblico-privato, a beneficio di tutta la collettività.

Inoltre, a fronte del grande interesse dimostrato nei confronti dell’iniziativa, l’Agenzia del Demanio ha organizzato prima della pubblicazione dei bandi, con la collaborazione del WWF e del Touring Club Italiano, l’iniziativa #OpenLighthouseDays, giornate di apertura per visitare i fari inseriti nel progetto.

I bandi di gara per la concessione da 6 a 50 anni degli 11 fari di proprietà della Stato, sono stati pubblicati il 12 ottobre scorso e saranno disponibili sui siti della Agenzia del Demanio e della Difesa fino al 12 gennaio 2016. Nel dettaglio, i bandi saranno gestiti dall’Agenzia del Demanio e dal Ministero della Difesa/Difesa Servizi parallelamente, con alcune differenze che mantengono le peculiarità dei diversi beni. La valutazione delle proposte terrà conto dell’offerta economica e in particolar modo della qualità del progetto con riguardo alle soluzioni di recupero del bene, all’attenzione al territorio e alla fruibilità pubblica. Per questo, il recupero ed il riuso del faro dovrà essere fortemente inserito in un progetto più ampio di valorizzazione che renda il faro un luogo da vivere a 360 gradi, per 365 giorni all’anno.

15 gennaio 2016 – Pubblicati gli esiti del Bando su www.agenziademanio.it.