Abbiamo chiesto alle organizzazioni non profit della community di Esperienze con il Sud, il network dei progetti “esemplari” sostenuti dalla Fondazione CON IL SUD, di condividere le proprie storie relative al tema di questo numero del magazine. Pubblichiamo la testimonianza di Uisp Sardegna, promotore del progetto “Vivere il parco“.
La relazione tra ambiente, attività motoria e sostenibilità si è fatta in questi anni sempre più intensa.
Il Libro bianco sullo sport, adottato dalla Commissione europea nel 2007, fornisce un orientamento sul suo ruolo nell’Unione europea, riconoscendolo come asset sociale strategico:
“Le organizzazioni sportive e gli iniziatori di eventi sportivi in Europa dovrebbero adottare obiettivi ambientali atti a rendere ecologicamente sostenibili le rispettive attività. Migliorando la propria credibilità sui problemi ambientali, le organizzazioni responsabili possono aspettarsi vantaggi specifici quando si candidano ad ospitare eventi sportivi, e vantaggi economici collegati ad un uso più razionale delle risorse naturali”.
Attività fisica e motoria sono due elementi che si coniugano particolarmente bene, anche in funzione della valorizzazione delle nostre risorse ambientali e della promozione delle aree protette italiane. Le esperienze legate allo sport in contesti naturali come i parchi, possono infatti essere vantaggiose dal punto di vista dellʼimmagine dello sport stesso, non solo quello figlio della competizione agonistica, ma bandiera dei diritti di cittadinanza e avere quindi unʼulteriore valenza educativa: essere uno strumento privilegiato per la salvaguardia ambientale e la promozione sociale.
Tra gli obiettivi principali di Vivere il Parco, c’è il ruolo della cittadinanza, interessata ad un processo di “riappropriazione” collettiva di un bene comune, il Parco naturale di Porto Conte, anche attraverso la valorizzazione dello sport come attività motoria da poter praticare in un ambiente che necessita adeguata protezione e salvaguardia.
Nell’ambito della promozione di stili di vita sani attivi, l’UISP si è fatta da anni, a livello nazionale, promotrice di un grande numero di buone pratiche qualificate, che hanno coinvolto trasversalmente tematiche, fasce di età e contesti.
Un grande riconoscimento di queste politiche, unico in Italia, è la recente stipula dell’Accordo quadro di Collaborazione per la promozione di stili di vita sani e attivi in tutte le fasce di età della popolazione (bambini, adolescenti, adulti e anziani) tra Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato dell’Igiene e Sanità e Assistenza Sociale, Anci Sardegna, MIUR – Ufficio Scolastico Regionale della Sardegna e UISP – Comitato Regionale Sardegna (08/11/2016).
In buona sostanza, possiamo dire che la parola Sport è un contenitore che oggi abbraccia diverse possibilità d’interpretazione della pratica motoria e fisica, del tempo libero, della scoperta del territorio e che, adeguatamente declinato al concetto di tutela, valorizzazione e promozione dellʼambiente, non possiamo limitare all’ambito di un “turismo minore”.
L’ambiente naturale del Parco di Porto Conte, costituisce un grande giacimento di biodiversità e l’area in cui vive e nidifica l’Avvoltoio Grifone, specie animale necrofaga che svolge importanti servizi ecosistemici e sottoposta a misure di contrasto del rischio d’estinzione.
Il movimento e lo sport contribuiscono in larga misura alla formazione globale delle persone, allo sviluppo delle loro competenze e all’inclusione sociale e, in un’ultima istanza, all’attivazione di processi di cambiamento fondati su una nuova sensibilità culturale e sociale.
Lo sport, un dono della natura perché abbatte più facilmente disparità, offre un’occasione al principio di sviluppo sostenibile sia dal punto di vista ecologico che economico e sociale; il binomio natura-sport ha una valenza non solo culturale e comunitaria, ma anche di promozione del territorio come sfondo, palestra-laboratorio di diverse discipline sportive.
L’attività motoria in ambiente favorisce il benessere psico-fisico e ci fa sentire protagonisti di una natura a cui apparteniamo e di cui, allo stesso tempo, siamo responsabili e beneficiari.
E’ una delle più grandi scommesse educative del progetto, per far maturare una nuova consapevolezza etica fondata sul rispetto reciproco, sulla convivenza civile, sull’educazione alla vita, che parte proprio dalla difesa dell’ambiente e dalla lotta alle emergenze che la colpiscono.
(tratto dal blog Vivere il parco)
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