Un bi-sogno contro l’emergenza coronavirus
A Palermo quattro imprese sociali si uniscono attorno a un’idea che coniuga solidarietà ed economia per compensare eticamente i mancati incassi causati dal corona virus.
A Palermo quattro imprese sociali si uniscono attorno a un’idea che coniuga solidarietà ed economia per compensare eticamente i mancati incassi causati dal corona virus.
La strategia del settore dei beni confiscati di far leva sul voto col portafoglio dei cittadini e sulla disponibilità a pagare per la legalità è una scelta fondamentale che va approfondita ed arricchita per vincere.
Far diventare i beni confiscati da beni esclusivi in mano a pochi, a beni inclusivi, a disposizione di una comunità, dimostrando nei fatti che la legalità conviene.
In Italia sono oltre 23.500 gli immobili confiscati alle mafie, ma non si conoscono quanti sono utilizzati. Più di 3.500 le imprese confiscate, ma pochissime hanno ripreso l’attività. Da questo scenario di criticità nasce una proposta di “profonda” revisione di norme e strumenti di gestione per superare le attuali problematicità.
Due ricerche dimostrano l’efficacia e l’impatto dal punto di vista imprenditoriale e sociale sui territori ai quali sono stati restituiti i beni confiscati alle mafie.
I beni riutilizzati sono lo Stato che vince sulla mafia, sono la dimostrazione che questo è possibile e soprattutto che un modello alternativo di società e di economia è praticabile. Il problema è che, per evitare la disfatta, questi beni possono e devono essere recuperati e valorizzati, devono produrre valore aggiunto per i territori e cioè sviluppo e comunità.
Non è semplice colpire i mafiosi senza danneggiare l’impresa e coloro che di quella attività ne hanno beneficiato per via legale. Ma anche in questo caso si deve applicare lo stesso criterio utilizzato per le imprese legali che si sono comportate illegalmente, cioè bisogna separare la proprietà dall’attività.
L’Hotel Gianicolo, un 4 stelle confiscato alla ‘ndrangheta a Roma, e i suoi lavoratori rappresentano uno dei successi più importanti ottenuti dallo Stato nel contrasto patrimoniale alle mafie.
Un viaggio nelle terre di don Peppe Diana per conoscere le buone pratiche avviate in quei territori. È la proposta di Visiterre. Ne abbiamo parlato con Francesco Diana, del Comitato promotore del progetto.
Un bene confiscato alla mafia, una struttura a strapiombo sul mare nel comune di Altavilla Milicia, in provincia di Palermo, divenuto centro culturale polivalente aperto in particolare ai giovani. Ne abbiamo parlato con Davide Ganci, presidente del Consorzio Ulisse che gestisce lo spazio.