Sulle pagine social di Parcocittà, un importante progetto di riqualificazione urbana a Foggia, è iniziato da alcuni giorni un conto alla rovescia piuttosto drammatico. “Tutto questo sta finendo” recitano i post, che oggi segnano -27 giorni. In quel “tutto” ci sono dentro concerti per i giovani, cinema all’aperto, letture, osservazione delle stelle e molte altre attività ed eventi, che giovani e bambini, che da anni ormai frequentano il parco, conoscono bene.

Parcocittà è, infatti, un centro polivalente di arti, cultura e socialità nel cuore di Parco San Felice, il più grande polmone verde di Foggia a ridosso dei rioni più difficili della città. Per 13 anni oggetto di vandalismo, degrado e criminalità, nel 2016 Parcocittà rinasce.

Dopo aver vinto un bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Gioventù sulla riqualificazione degli spazi urbani, una rete di associazioni cittadine (composta dall’associazione di promozione sociale Energiovane, associazione di volontariato l’Aquilone, Monti Dauni Multi service Onlus, Fondazione Apulia Felix onlus) ristruttura e bonifica l’area, facendone non più un simbolo di abbandono ma un segno tangibile di vita, di crescita e di formazione.

Non va però in questa direzione positiva il conto alla rovescia di questi giorni, che conduce al 2 novembre, giorno della scadenza della concessione d’uso dell’area che, per volontà finora manifestata dall’amministrazione comunale di Foggia, tornerà nella piena disponibilità del comune.

Intanto Parcocittà, negli anni, grazie alla proficua partecipazione ad altri bandi e al sostegno di sponsor privati, è diventato impresa sociale, che oggi offre lavoro a 9 giovani foggiani dai 23 ai 36 anni e genera un importante indotto economico, grazie alle collaborazioni avviate con oltre 60 associazioni del terzo settore.

Un modello di riqualificazione sostenibile, di recupero delle periferie urbane, di economia circolare, di legalità e di impresa sociale che sviluppa occupazione giovanile. Ma soprattutto Parcocittà rappresenta un punto di riferimento nel contrasto alla povertà educativa minorile sul territorio. Tra le varie iniziative, il centro polivalente ha oggi all’attivo quattro progetti selezionati dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, strettamente connessi alla localizzazione fisica del centro e dei quartieri di intervento, che rischiano di concludersi bruscamente senza portare a termine gli obiettivi di progetto e soprattutto facendo venire meno servizi necessari per i più piccoli. (Per approfondimenti sui progetti, è possibile consultare i blog su percorsiconibambini.it: L’Isola che c’è – Il luogo delle relazioni; Foggiachildren; Le case speciali dei ragazzi e delle ragazze; Dare di più a chi ha avuto di meno).

Parole chiave e finalità di queste progettualità sono welfare generativo e di comunità con azioni integrate tra pubblico e privato ed offerta alla cittadinanza (con particolare attenzione ai bisogni dei minori) di una carta dei servizi da implementare sul territorio anche dopo la fine delle attività progettuali. La finalità di attività di tale portata non è essere meteore che una volta passate, facciano rimpiombare nel buio la comunità coinvolta, ma colmare lacune di sistema e potenziare servizi territoriali esistenti, diventando una rete integrata e sinergica.

A rischio ci sono, dunque, la sopravvivenza di un lavoro certosino di aggancio, relazione e cura dei minori e delle famiglie in povertà educativa e materiale; i posti di lavoro delle risorse umane coinvolte in ambito socio- sanitario, educativo, formativo e culturale, molti dei quali giovani professionisti che hanno scelto di restare in una terra difficile; la tenuta della grande comunità educante nata intorno al Centro educativo Parcocittà. Un danno enorme per una città complessa come Foggia.

Per impedire che tutto ciò avvenga, il coordinamento ha avviato una petizione su Change.org, indirizzata al Comune di Foggia. Firmandola, si chiede che il lavoro svolto in questi anni possa continuare per il bene di tutta la comunità. Le associazioni chiedono, in particolare, una proroga che permetta almeno di portare a termine i progetti, di cui anche il Comune stesso in alcuni casi è partner, e che venga fatto un bando per il successivo affido del bene.

La petizione “Salviamo Parcocittà” ha già totalizzato oltre 3.500 firme, ma tante ancora sono necessarie.