Gli imprenditori immigrati
Imprenditori, dinamici, di successo. Dalla recente analisi di Unioncamere-infocamere emerge che le imprese di immigrati sono in forte crescita: rappresentano il 42% di tutto l’aumento delle imprese registrato nel 2017
Imprenditori, dinamici, di successo. Dalla recente analisi di Unioncamere-infocamere emerge che le imprese di immigrati sono in forte crescita: rappresentano il 42% di tutto l’aumento delle imprese registrato nel 2017
Una storia molto cinematografica. In 20 anni un “giovane” bengalese costruisce il futuro che ha sognato: da vendere fiori ai semafori a gestire una serie di attività commerciali a Roma. “Fame” e “voglia” di lavoro, che “i giovani italiani non hanno più”. Oggi Raf dà lavoro a 200 persone e si sente “più avanti di 50 anni” rispetto agli italiani. “Vivo per questo Paese. Le diffidenze e le difficoltà si superano sapendosi comportare bene, perché con l’amore si può convincere tutti”.
L’esperienza del ristorante Wote Mezani che, attraverso il cibo e il lavoro, coniuga la forte identità salentina con il gusto della scoperta di culture lontane. Nel menù si trovano prodotti locali e tradizioni dell’Iran, Senegal, Pakistan, in base alle persone che frequentano il ristorante e che propongono le ricette. Ne abbiamo parlato con Anna Caputo di Arci Lecce.
Una storia che cresce. Dapprima una campagna, poi un’associazione, ora anche una cooperativa composta da soci italiani e africani, che mette in contatto i piccoli produttori biologici locali con associazioni, botteghe di commercio equo e solidale e gruppi d’acquisto di tutta Italia. Saltando la grande distribuzione organizzata
L’esperienza di Calebasse: open space, ristorante e marchio di moda. Una nuova forma di impresa interculturale, nata dal progetto Africa Food and Fashion District . Ne abbiamo parlato con Rossella Russo di Arci Lecce
Da Rosarno a Roma, dei giovani africani hanno dato vita a un progetto di micro reddito producendo yogurt artigianale. Coinvolgendo anche ragazzi italiani con disabilità
Alì Cissè ha 24 anni, parla l’italiano con l’accento più bresciano che senegalese e di mestiere fa l’operatore ecologico. Da qualche mese è diventato il “custode sociale” del suo condominio, uno stabile che ospita 37 famiglie in Via Farinati, a Calcinato, provincia di Brescia.
Si contano oltre 570.000 aziende fondate e gestite da migranti che generano il 6,9% del PIL italiano, più di 100 miliardi di euro all’anno. Le aziende costituite da stranieri contribuiscono in modo significativo all’economia italiana: il 6,9% del PIL non può passare inosservato. Oltre all’aspetto finanziario, ci sono anche altri fattori come l’arricchimento della cultura e la garanzia della diversità sociale.
Ripartire dai campi per “coltivare” l’occupazione. Più giovani con terra e credito. I dati forniti dalla Cia – Agricoltori Italiani
“L’accesso alla terra non basta: servono investimenti per far decollare l’agricoltura giovanile”. L’intervista a Raffaele Borriello, direttore di Ismea.