Una ricorrenza, l’otto marzo è l’occasione per portare all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica il fenomeno della tratta di esseri umani. Donne che arrivano nel nostro Paese, in particolare provenienti dall’Africa e dall’est Europa, con la speranza di un futuro migliore. Le loro condizioni sono spaventose e le prospettive terribili, anche per i loro figli. Una realtà che interessa cento mila donne, aggravata anche dal covid, che aumenta le difficoltà di uscire da tale situazione.
Da qui l’appello lanciato dalla giornalista e scrittrice Paola Severini Melograni, insieme a tante associazioni di donne e altre organizzazioni di terzo settore, rivolto in particolare alle ministre competenti sul tema Luciana Lamorgese (Interno), Mara Carfagna (Sud), Elena Bonetti (Pari opportunità e famiglia), Fabiana Dadone (Politiche giovanili) perché “prendano una posizione netta e fattiva sul contrasto alla tratta, portando la legalità a Castel Volturno”.
“Cosa si può fare? – scrive la promotrice – In primo luogo raccontare la realtà, poi lavorare per una educazione ai sentimenti e alla sessualità maschile attraverso ogni mezzo, inoltre impegnarsi per la legalità, riportandola dove è scomparsa, ad esempio nella città di Castel Volturno, dove impazza la mafia nigeriana”.
Tutti e tutte coloro che vogliano dare il proprio sostegno all’iniziativa possono farlo utilizzando l’hashtag #NoAllaTrattaSiAllaLegalità partecipando al flashmob virtuale con un post da condividere su social (Facebook, instagram, twitter), siti web e blog, dalle 11.00 alle 23.00 dell’8 marzo 2021 . Proposte e spunti saranno ripresi e promossi anche sui canali dell’agenzia di stampa AngeliPress.
Hanno già aderito all’appello CIGIL, CIS, UIL, Unar – Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, Fondazione Marisa Bellisario, Fondazione CON IL SUD, Women 20, Gomitolorosa, Movimento dei Focolari, Talita Kum, Stati generale delle donne, OIVD – Osservatorio interreligioso contro la violenza sulle donne.
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