E se il futuro passasse davvero per il progetto iDO elaborato dall’associazione iFUN con l’obiettivo di promuovere l’inclusione lavorativa di giovani affetti da autismo e malattie rare? È la riflessione maturata nei tanti che hanno animato l’idea e ora si apprestano a trasformarla in buona prassi, come nei tantissimi che hanno partecipato – giovedì 26 nella prestigiosa cornice della Sala Fedora del teatro comunale storico Umberto Giordano – all’evento di presentazione delle attività che saranno sviluppate soprattutto nel campo della domotica per trasmettere a 20 ragazzi di età compresa tra i 6 e il 22 anni di acquisire competenze utili all’ingresso nel mondo del lavoro.

Partecipazione, attenzione, entusiasmo davvero contagiosi se Fondazione CON IL SUD, tra i sostenitori del progetto, lo ha definito, per bocca del suo presidente Carlo Borgomeo, “un modello da esportare e che stiamo proponendo ad altri soggetti in altre parti d’Italia”. O se il rettore dell’Università di Foggia Pierpaolo Limone ha annunciato l’intento di “far operare i ragazzi all’interno di un fablab universitario e mettere a loro disposizione stampanti 3D, hardware e software avanzati e le competenze della comunità accademica”.


“Un modello da esportare e che stiamo proponendo ad altri soggetti in altre parti d’Italia” . Carlo Borgomeo, Presidente Fondazione CON IL SUD

Al momento, ha annunciato il presidente dell’associazione iFUN Maurizio Alloggio, le attività si svolgeranno nei locali dell’ASL Foggia situati in Tratturo Castiglione, presso le scuole cittadine aderenti al progetto e le famiglie che lo animeranno, nella struttura della Masseria Antonia de Vargas, in via Manfredonia. “Quest’ultimo è un ulteriore segnale positivo: Fondazione Emmaus Siniscalco Ceci e iFUN, entrambi sostenuti da Fondazione con il Sud, connettono le proprie risorse e le proprie energie per migliorare ed espandere la capacità operativa di entrambi al servizio della comunità”.

Un ruolo strategico è decisa ad averlo la Regione Puglia, rappresentata all’evento dall’assessore regionale al Bilancio Raffaele Piemontese che ha lanciato “la sfida a noi e a voi: attivare standard operativi qualitativamente apprezzabili per avvalorare e rafforzare il sostegno già assicurato dalla Regione”. Per il tramite della ASL Foggia – “abbiamo messo a vostra disposizione le nostre migliori risorse umane” ha sottolineato il direttore generale Vito Piazzolla – e dell’Assessorato alla Sanità – “siamo pronti ad accogliere progetti pilota come questo con l’intento di includere le prassi elaborate nella pianificazione del welfare del futuro” ha affermato il dirigente del dipartimento Promozione salute e benessere sociale Giovanni Campobasso.

Al fianco di iFUN anche il Comune di Foggia, con il sindaco Franco Landella che si è detto “orgoglioso di essere partner del progetto, a cui parteciperemo con l’impegno necessario a farlo riuscire al meglio”.

Il partenariato sociale è arricchito dal sostegno, anche finanziario, di Fondazione Monti Uniti – “l’entusiasmo dei protagonisti è stato contagioso” ha affermato il presidente Aldo Ligustro – e Fondazione Puglia – “quest’azione è perfettamente allineata alla nostra idea di promozione del benessere dei soggetti deboli” è la motivazione addotta dal presidente Paolo Spinelli.

Al partenariato privato, poi, il compito di collaborare alla realizzazione pratica delle attività segendo il modello dell’economia circolare fondato sul recupero e il riuso di materiale elettronico dismesso e rottamato per realizzare supporti tecnologici utili ai ragazzi che li realizzeranno. Gli stessi che in piazza Cesare Battisti hanno dato prova di cosa sono capaci e di quanto sia importante e gratificante mettere a frutto le abilità e i talenti di cui sono ricchi.

A dare voce ai partner privati del progetto – Consorzio Consis, Cooperativa Per.La., Cooperativa Rehardwareing, Cooperativa Ghenos e Cooperativa TreFiammelle – è intervenuto Francesco Altieri, responsabile Commerciale e Sviluppo di PRO.GES., che ha individuato nel progetto iDO “un modello di welfare innovativo strategico anche per il nostro futuro aziendale e che vorremmo esportare nelle altre regioni in cui già operiamo”.