Lo scorso anno, la Fondazione CON IL SUD ha promosso la terza edizione del Bando Storico-Artistico e Culturale, “Il bene torna comune”, con l’obiettivo di promuovere l’uso “comune” dei beni culturali delle regioni meridionali attraverso attività sociali e culturali economicamente sostenibili, per una più ampia fruibilità da parte della collettività, come strumento di coesione sociale.
Rispetto ai due bandi precedenti (2008 e 2011), con questa iniziativa la Fondazione ha sperimentato una formula innovativa i cui esiti non erano affatto scontati. Ha scelto di “provocare” direttamente da una parte i proprietari dei beni da recuperare e dall’altra la comunità dei cittadini, tentando di creare tra di loro un legame di fiducia che non fosse basato su valutazioni reciproche oggettive, ma sulla consapevolezza che si può lavorare insieme per raggiungere un obiettivo e un bene comune.
Nella prima fase, quindi, ha rivolto un invito agli enti pubblici e privati proprietari di immobili di rilevanza storico-artistica e culturale a candidare i propri beni inutilizzati come luoghi da valorizzare attraverso modalità individuate dalle comunità locali. Candidarli per “cederli” alla comunità.
L’invito è stato accolto positivamente dai territori, tanto che sono stati proposti oltre 220 beni (Ville e palazzi storici, ex Luoghi di culto, Castelli e fortezze, Beni archeologici e di archeologia industriale, Altri spazi). La risposta in massa dei proprietari degli immobili è stato, senza dubbio, un primo segnale positivo, perché è portatrice di un messaggio di fiducia non soltanto nei confronti della Fondazione, ma soprattutto nei confronti delle rispettive comunità locali. Ogni proprietario ha stipulato con la Fondazione un accordo prima della pubblicazione della seconda fase del bando (quindi senza conoscere preventivamente né le attività che sarebbero state realizzate nel bene, né chi le avrebbe promosse e senza poter essere coinvolte nelle partnership progettuali), impegnandosi a concedere al soggetto responsabile dell’iniziativa che sarebbe stata realizzata all’interno dello spazio, la disponibilità gratuita dell’immobile per un periodo di almeno 10 anni. Una bella prova di fiducia.
Tutti i beni candidati sono stati pubblicati dalla Fondazione sul sito www.ilbenetornacomune.it con l’obiettivo, oltre che di rendere pubbliche le candidature, di condividere le informazioni, ma anche le storie, le immagini dei beni e le idee di riuso suggerite da cittadini e utenti del web, portando all’attenzione dei decisori e dell’opinione pubblica il tema dell’utilizzo comunitario del patrimonio culturale attraverso innovazioni sociali, affinché il nostro patrimonio culturale non sia dimenticato ma possa diventare sempre più accessibile e fruibile.
E, in effetti, decisori e opinione pubblica sembrano non essere rimasti del tutto indifferenti. Un secondo segnale positivo è proprio l’impatto che ha avuto l’intervento nell’opinione pubblica e nelle istituzioni, pubbliche e private. Al riguardo, il Presidente della Fondazione CON IL SUD, Carlo Borgomeo, ha sottolineato che “in nove anni la Fondazione, su 140 milioni di euro erogati, complessivamente ne ha assegnati ‘solo’ 8 per la valorizzazione dei beni culturali inutilizzati al Sud. Ma questi hanno fatto ‘rumore’ probabilmente perché la scelta di affidarli, tramite il terzo settore, direttamente alle comunità e ai cittadini si è rivelata quella giusta”.
Dei beni candidati, ne sono stati selezionati 14, inseriti nella seconda fase del Bando Storico-Artistico e Culturale con l’obiettivo di valorizzarli con proposte provenienti dal basso, capaci di favorire la piena fruizione dei beni da parte della collettività e di sviluppare un processo virtuoso e duraturo di sviluppo locale. Infine, delle 46 proposte di progetto pervenute ne sono state selezionate 7 che avranno l’onore o l’onere di restituire nuova vita ad altrettanti beni culturali.
2 progetti in Sicilia, recupereranno e animeranno i Padiglioni 10 e 20 dei Cantieri Culturali alla Zisa a Palermo. 3 progetti in Puglia: nel Salento saranno avviate 2 iniziative, nel Convento dei Francescani Neri di Specchia (Le) e nella Distilleria Nicola De Giorgi a San Cesareo di Lecce, mentre a Taranto sarà valorizzato Palazzo Amati. 2 progetti in Campania, restituiranno alle comunità locali Palazzo Paolo V a Benevento e Palazzo Machiavelli a Montoro (Av).
Gli interventi, che saranno sostenuti complessivamente con oltre 3,3 milioni di euro (una media di 477 mila euro a progetto), coinvolgono nelle partnership 66 organizzazioni, tra università, associazioni, cooperative sociali, fondazioni, enti locali e imprese e vanno dal turismo alle arti, dall’imprenditoria alla tutela delle tradizioni culturali locali.
Con “Il bene torna comune”, la Fondazione CON IL SUD ha tentato una sperimentazione. Una sperimentazione che sta già contaminando e si sta trasformando in opportunità concrete per tante realtà e giovani che possono cambiare il territorio e fare sviluppo. Gli esempi e le buone pratiche, anche dalle edizioni precedenti del bando, non mancano.
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