“Voci del verbo viaggiare – Accoglienza mediterranea” è un progetto che nasce da un’idea semplice: il turismo come pratica di incontro tra le culture presenti a Palermo. Di chi ci vive, ci è nato, ci è arrivato e ci va in vacanza.
L’iniziativa punta all’inserimento socio-lavorativo degli immigrati, in particolare tramite la creazione di una start up sociale nella filiera del turismo esperienziale a Palermo. Con questo obiettivo, lo scorso novembre è stato avviato il primo scouting di 25 giovani, con o senza background migratorio, che progettano un’impresa sociale che si occuperà di cibo, viaggi e narrazione. La selezione è durata diversi giorni ed è servita per mappare le soft skill dei circa 100 giovani partecipanti e iniziare un percorso di empowerment. Di questi, il progetto prevede di coinvolgerne un gruppo ristretto, composto da 20 migranti e 5 palermitani, in attività di mentoring e formazione in tema di management imprenditoriale, con l’attivazione di 25 borse lavoro della durata di 6 mesi.
Durante la fase di scouting, che si è svolta presso gli spazi di Cre.Zi Plus ai Cantieri culturali alla Zisa e il 24 presso il Centro Astalli Palermo e presso il complesso universitario di Sant’Antonino sede di ItaStra, uomini e donne, giovani e giovanissime, migranti e locali, hanno affrontato colloqui individuali o a piccoli gruppi, dando indicazioni relative all’area della impresa di turismo sociale in cui vorrebbero collocarsi: gestione di alloggi per turisti, tour esperienziali, cene narrative, home cooking e progettazione di un museo diffuso della città accogliente.
E’ prevista, successivamente, la costituzione della start up e l’avvio della fase di incubazione presso CREZI+, incubatore di imprese creative all’interno dei Cantieri Culturali alla Zisa. L’impresa neo-costituita offrirà prodotti e servizi di “accoglienza mediterranea”: gestione alloggi turistici in collaborazione con VisitSicily (tra cui l’homestay interculturale ‘Foresteria delle Culture’), tour esperienziali, servizi di catering interculturale, mensa sociale, home cooking, cene narrative e exhibit multimediali connessi alla creazione di un Museo Diffuso delle Migrazioni. Previsto un coinvolgimento attivo dei migranti, le cui storie diventano leva di attrazione del turismo esperienziale.
Parallelamente alla creazione della start-up, il progetto lavora concretamente sui confini simbolici tra comunità locali e migranti per costruire una nuova narrazione, più contemporanea e meticcia della Città metropolitana creando maggiori opportunità di lavoro per tutti, migranti e non, con la prima start up sociale multiculturale di accoglienza turistica mediterranea.
L’iniziativa è stata selezionata dalla Fondazione CON IL SUD tramite il “Bando Immigrazione”, che ha permesso l’avvio di 10 progetti che favoriscono l’inclusione lavorativa e il contrasto alla tratta e allo sfruttamento sessuale degli immigrati presenti nelle regioni meridionali. Voci del verbo viaggiare è promosso da una partnership di alto profilo nel campo dell’inclusione e dell’innovazione: Centro Astalli Palermo, Consorzio Arca, Itastra (Unipa), CLEDU, Comune di Palermo, ISS Francesco Ferrara, Mare Memoria Viva, Next – Nuove Energie X il Territorio, Wonderful Italy e Associazione Pluralia.
Claudia Cannatà
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