50 proposte pervenute in risposta alla sperimentazione promossa dalla Fondazione CON IL SUD per contrastare la povertà abitativa nel Meridione
La Fondazione CON IL SUD ha ricevuto dalle organizzazioni del Terzo settore meridionale 50 progetti che puntano a contrastare la povertà abitativa nelle regioni meridionali. Il 13 luglio è scaduto infatti il termine per candidarsi all’iniziativa di housing sociale Benvenuti a casa, promossa in via sperimentale dalla Fondazione, che mette a disposizione 4 milioni di euro di risorse private.
In particolare, 18 proposte interessano la Campania, 9 la Puglia, 8 la Calabria, 6 la Sicilia, 3 la Basilicata, 3 la Sardegna e 3 più regioni.
La fase di valutazione delle proposte si concluderà a fine anno. I progetti selezionati riceveranno fino a 600 mila euro per sviluppare sul territorio soluzioni abitative agevolate per un periodo che va da 36 a 48 mesi, attivando però meccanismi che aiutino i beneficiari a rendersi autonomi nel tempo.
La disponibilità di una casa dignitosa è fondamentale per uscire da condizioni di povertà ed esclusione sociale che purtroppo sono ancora diffuse al Sud. Per questo, la Fondazione registra con grande soddisfazione che più di 260 associazioni, cooperative sociali, organizzazioni di volontariato, enti pubblici e privati abbiano creato partenariati per offrire risposte concrete alle persone che vivono un disagio abitativo nel territorio.
“La casa dovrebbe essere una sicurezza per tutti, ma per molti non è così. L’approccio che proponiamo con Benvenuti a casa – commenta il presidente della Fondazione CON IL SUD Carlo Borgomeo – è quello di un percorso di solidarietà che aiuti chi vive situazioni di disagio sociale a riacquistare fiducia in sé e autonomia di reddito, in una logica di comunità, coinvolgendo non solo la sfera abitativa ma anche quella economica, sociale, urbana e di riqualificazione del territorio”.
Tra le candidature ricevute, verranno valutate positivamente quelle che prevedono anche esperienze di coabitazione e cohousing, scambi e supporto reciproco tra i destinatari (condivisione nella cura e gestione dei figli, portierato sociale, condominio solidale, ecc.), la riqualificazione di quartieri o zone a rischio degrado o il contrasto allo spopolamento dei piccoli comuni. I beneficiari – che saranno chiamati a compartecipare, in base alla propria condizione economica, alla gestione o copertura dei costi di affitto dell’abitazione – potranno essere sia persone in uscita da percorsi di recupero e accoglienza (ex tossicodipendenti, ex detenuti, neomaggiorenni, ecc.), sia soggetti che, a causa di fattori contingenti, vivono condizioni di vulnerabilità socio-economica (nuclei familiari fragili, genitori separati, anziani, disoccupati, senza fissa dimora, ecc.).
Sul tema della povertà abitativa abbiamo raccolto dati, punti di vista e soprattutto esperienze di autorevoli osservatori, esperti e operatori nell’ultimi numero del magazine disponibile qui.
Claudia Cannatà
Nessun Commento