Pensieri nuovi, parole diverse. È racchiuso in queste quattro parole il senso del nuovo progetto editoriale di Libera e Gruppo Abele. Si chiama La Via Libera ed è una rivista bimestrale, che offre informazione e approfondimento su mafie, corruzione, ambiente e migrazioni.

Il progetto affonda le sue radici nell’esperienza trentennale del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio, ma cresce nella dotazione di strumenti, competenze e chiavi di lettura necessarie a decifrare il mondo di oggi.

“Il mondo è cambiato e sentiamo la necessità di parlare di mafie e corruzione in modo diverso: un fenomeno in continua evoluzione non può essere analizzato con strumenti vecchi o secondo un’unica prospettiva – si legge sul sito della rivista. Non possiamo ignorare le diverse e nuove minacce alla democrazia e i grandi rischi del pianeta”.

Sotto la lente di ingrandimento di La Via Libera ci sono, infatti, anche la catastrofe ecologica, il fenomeno migratorio globale e le nuove povertà. La rivista si propone come un luogo di dibattito capace di non fare sconti sulle ingiustizie, ma anche di non cedere a facili indignazioni. Una sorta di antidoto contro la superficialità e le fake news da assumere sia online, attraverso un sito e i social media che offrono ogni giorno un nuovo articolo, sia offline, sfogliando le pagine di carta, concrete per forma e contenuto.  Mentre sulla rete si propone un monitoraggio quotidiano dei temi di maggiore interesse, il cartaceo si compone di 80 pagine bimestrali con inchieste lunghe e approfondite, interviste, commenti, editoriali, infografiche e rubriche tematiche.

“Vogliamo riscoprire l’utilità e il piacere di informare ed essere informati. Crediamo in un giornalismo che, nello scrivere ciò che vede, è di servizio ai cittadini e non a servizio di qualcuno. Raccontiamo storie e proponiamo analisi per immaginare insieme un futuro realmente diverso”.

È questo l’obiettivo della redazione, composta da una squadra di giovani giornalisti e una rete di collaboratori che si estende a tutta Italia e oltre confine. Il lavoro è supportato da un comitato scientifico di esperti come Rosy Bindi, Fabio Cantelli Anibaldi, Alessandra Dino, Lorenzo Frigerio, Leopoldo Grosso, Monica Massari, Toni Mira, Mirta da Pra e Alberto Vannucci e da una rosa di grandi firme.

Dentro le notizie, ma fuori dalle facili indignazioni è il claim della rivista, che ha scelto di schierarsi con coraggio per difendere la libertà e stimolare la partecipazione, provocando cambiamenti duraturi. “Noi ci siamo e raccogliamo la sfida – affermano – perché la via è libera se tutti insieme la rendiamo tale”.

Per ricevere le sei copie annuali, è possibile sottoscrivere un piccolo abbonamento con diverse soluzioni: tutte le informazioni sono disponibili qui.