Un’agenda radicale: intervenire subito perché nessuno resti indietro nella crisi da Covid-19
“Come evitare che gli squilibri di potere e di ricchezza crescano ancora? O che prevalga una dinamica autoritaria? Quali sono le cause delle disuguaglianze e le responsabilità della politica e delle politiche? È possibile indirizzare l’accelerazione della trasformazione digitale alla diffusione di conoscenza e alla creazione di buoni lavori? E come? Come far funzionare la «macchina pubblica» e assicurare il confronto democratico sulle decisioni? Come assicurare dignità e partecipazione strategica al lavoro? Come affrontare la crisi generazionale?”
A queste domande prova a dare una risposta il nuovo libro “Un futuro più giusto. Rabbia, conflitto e giustizia sociale”, di Fabrizio Barca e Patrizia Longo (Il Mulino, 2020) sviluppando le “15 proposte per la giustizia sociale” elaborate dal Forum Disuguaglianze Diversità, alleanza originale di cittadinanza attiva e ricerca, fornendo uno schema concettuale per affrontare l’incertezza e soluzioni operative per cambiare rotta.
La crisi Covid-19 ha reso eclatanti le gravi disuguaglianze che già esistevano prima della crisi, lo squilibrio di potere e voce tra le persone, i gravi errori nelle politiche del passato, e ha fatto crollare verità che sembravano intoccabili, prima fra tutte, quella che non ci sia alternativa a una società diseguale.
Alla narrazione dell’inevitabilità delle disuguaglianze, ormai indifendibile alla prova dei fatti, ma ancora sostenuta da chi avversa un possibile cambiamento, il volume propone di contrapporre una strada alternativa concreta, fatta di visione e proposte, per immaginare e realizzare un futuro più giusto di prima, che aiuti a unire le forze per una mobilitazione sociale organizzata, necessaria al cambiamento.
I due autori, Fabrizio Barca – coordinatore del Forum Disuguaglianze, Ministro per la Coesione territoriale nel Governo Monti – e Patrizia Longo – economista e ricercatrice per il Forum Disuguaglianze Diversità – in “Un futuro più giusto” si concentrano in particolare sul cambiamento tecnologico, sul ruolo e il potere del lavoro e sulla crisi generazionale, avanzando proposte concrete per valorizzare i grandi centri di conoscenza italiani, per liberare e unire le forze dell’imprenditoria privata e sociale, della cittadinanza e del lavoro che animano i territori, per trasferire potere ai giovani, per ridare missione e spirito ai pubblici dipendenti.
Il libro rappresenta uno strumento di analisi e di lavoro per chiunque voglia contribuire a costruire un futuro più giusto e a lottare per averlo. La prima presentazione, alla presenza dei curatori, avverrà il 3 giugno in un evento online sulla pagina Facebook della casa editrice il Mulino.
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