Swap, dall’inglese barattare, è il principio che ispira il progetto Swapmuseum: una piattaforma digitale, un luogo virtuale in cui si incontrano giovani e musei per scambiarsi necessità e competenze.
L’iniziativa è nata a Lecce, ma è oggi attiva su tutto il territorio regionale con l’obiettivo di avvicinare i giovani pugliesi alla vita dei musei, attraverso percorsi di volontariato evoluto, basato su premialità, educazione non formale e peer-to-peer. Giovani spesso ignari dell’esistenza di tali istituzioni sul proprio territorio e sempre più spinti verso l’isolamento culturale e sociale: per loro, l’associazione di promozione sociale Swapmuseum, costituita da giovani professioniste attive nella valorizzazione del patrimonio culturale, ha avviato un percorso partecipativo in cui è la cultura a premiare il tempo.
Come funziona? Da una parte ci sono i giovani volontari, ragazzi e ragazze dai 16 ai 25 anni (swapper) che, in base alle proprie attitudini, competenze e propensioni, scelgono le attività da svolgere all’interno di piccoli musei in cambio di benefit commisurati al numero di ore offerte. Le attività che i giovani possono scegliere di svolgere sono stabilite sulla base di una call concordata con la direzione scientifica del museo. I benefit, invece, vengono individuati ed erogati da Swapmuseum e vanno da una serie di agevolazioni riconosciute dagli esercizi commerciali affiliati (buoni spendibili nell’acquisto di libri, musica, biglietti del cinema, ecc) alla possibilità di usufruire degli spazi museali per un certo numero di ore o ancora a gadget, ringraziamenti pubblici, fino al riconoscimento dei crediti universitari.
Dall’altra parte ci sono, invece, i piccoli musei che accolgono l’opportunità di migliorare i servizi offerti al pubblico attraverso la realizzazione di attività in grado di aggiungere contenuti e livelli fondamentali per raggiungere diversi target di visitatori. Le attività, individuate dai musei in relazione ai propri bisogni, sono servizi non specialistici, ma indispensabili per la sopravvivenza degli stessi musei (per esempio: apertura e accoglienza, documentazione fotografica delle attività, monitoraggio dei visitatori ecc).
L’obiettivo finale del progetto è quindi quello di riportare l’istituzione museale al centro della vita sociale partendo dal web. Swapmuseum, infatti, vuole essere un elemento di rottura rispetto all’immobilismo del comparto museale legato alla mancanza di risorse che sta portando alla chiusura di tanti piccoli musei e alla perdita di un patrimonio inestimabile in termini di identità culturale.
Swapmuseum è un progetto di innovazione culturale, vincitore del Bando “Con il sud che partecipa”, promosso dalla Fondazione CON IL SUD. Accolto positivamente dalle istituzioni locali e nazionali, ha finora coinvolto numerose scuole e musei aderenti nelle provincie di Lecce, Brindisi, Bari, Taranto e BAT. In particolare, questi i numeri: oltre 350 swapper, 50 musei, 11200 ore, oltre 170 attività, oltre 1500 visitatori e 12 aziende sostenitrici.
soltanto nei primi 12 mesi di attività, sono stati coinvolti 184 ragazzi, 42 musei, cinque scuole per un totale di 7713 ore dedicate alla cultura locale. L’obiettivo è ora quello di raggiungere in 18 mesi 50 musei e 250 ragazzi in tutta la regione Puglia. Il partenariato è costituito da: l’associazione 34° Fuso, le Officine Cantelmo, il Fablab Lecce e la soc. Coop. Imago.
Per maggiori informazioni o per partecipare, è possibile scrivere a info@swapmuseum.com.
Claudia Cannatà
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