Tra le vie del quartiere Santa Teresa a Pirri, nella periferia di Cagliari, c’è un edificio che, dopo essere rimasto in stato di abbandono per molti anni, oggi è una struttura luminosa, colorata e viva che si affaccia tra il cemento dell’ediliza popolare e lo illumina.
“Quando per la prima volta siamo entrati in questo edificio, quasi 10 anni fa, non rimanevano che i muri sporchi e rotti di quello che prima era stato il Mercato Rionale, poi la sede di spaccio e traffici illeciti – racconta Alessia Gilardo, responsabile comunicazione della Fondazione Domus De Luna.
Come l’edificio, anche i ragazzi e le famiglie che vivono nella zona sono stati a lungo dimenticati, ma grazie al progetto “Futuro Exmè”, promosso dalla Fondazione Domus De Luna e sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD, per loro c’è la possibilità concreta di vivere un presente e di costruire un futuro migliore.
ExMè, significa proprio questo: ex-mercato, ma anche e soprattutto ex-me, un luogo in cui si ricomincia, salutando una vecchia vita e riappropriandosi del proprio futuro e della sua costruzione giorno per giorno.
Ad un anno dall’avvio del progetto “Futuro Exmè”, l’omonimo centro ha accolto oltre 700 ragazzi: alcuni frequentano corsi di canto, batteria, rap, alcuni si cimentano con la danza o lo sport, altri semplicemente hanno bisogno di un aiuto per svolgere i compiti scolastici o di entrare in un luogo accogliente, sicuro dove raccontarsi e conoscere nuovi amici, vicini o lontani. Ogni anni, infatti, il quartiere accoglie anche writer nazionali ed internazionali, che si sfidano in un Art Festival per far rivivere spazi urbani lasciati nell’incuria e rivestire di nuovo i muri dell’Exmè, trasformandolo in una galleria d’arte unica al mondo.
Ci sono poi gli amici che offrono aiuti concreti a chi ha necessità materiali, donando vestiti, giochi, passeggini alla “Non Bottega” di Nonna Tina,
abitante storica del quartiere che nel cortile dell’Exmè organizza il ritiro e la distribuzione di vestiario e attrezzature per chi più ne ha bisogno.
“Lo spazio è grande, i progetti e la voglia di fare pure”, afferma Alessia. Se l’estate è la stagione delle vacanze, per Exmè è il periodo in cui le porte si spalancano ancora di più, perché le scuole chiudono e i bambini e i ragazzi dell’intero quartiere arrivano al centro in cerca di piscine gonfiabili, giochi, sostegno allo studio.
Exmè è un centro aperto a tutti ed è completamente gratuito. Nell’estate del 2017 ha accolto oltre 80 bambini e ragazzi, mentre quest’anno gli iscritti sono già più di 100. “Sono tanti – dice Alessia – ma ce la faremo, anche con l’aiuto dei ragazzi del progetto alternanza scuola-lavoro, con cui costruiamo azioni di peer education, di aiuto reciproco tra ragazzi della stessa età che parlano lo stesso linguaggio e affrontano lo stesso momento di crescita”.
Exmè è oggi un punto di raccolta della vitalità e della voglia di fare del quartiere, della determinazione e della voglia di riscatto che si leggono sui volti dei ragazzi. Tra le difficoltà che non mancano, ma con entusiamo, da Exmè si disegna il futuro.
Claudia Cannatà
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