FONDAZIONE CON IL SUD E FONDAZIONE VISMARA
SOSTENGONO CON 6.8 MLN DI EURO 17 NUOVI PROGETTI NEL MEZZOGIORNO

Con la terza edizione del Bando Beni Confiscati della Fondazione CON IL SUD, quest’anno promosso in collaborazione con la Fondazione Peppino Vismara, saranno avviati 17 nuovi progetti per la valorizzazione, soprattutto in chiave economica, dei beni al Sud.
Ville, locali, appartamenti e terreni confiscati alle mafie ospiteranno ostelli, ristoranti, agriturismi e sartorie sociali, incubatori di impresa, centri culturali.

Sono 17 i progetti selezionati con la terza edizione del Bando Beni Confiscati, promosso dalla Fondazione CON IL SUD in collaborazione con la Fondazione Peppino Vismara e rivolto alle organizzazioni non profit meridionali.
Le iniziative permetteranno, previa verifica amministrativa dell’effettiva assegnazione dei beni, l’avvio o il rafforzamento di attività di economia sociale (ristorazione, ricettività, agricoltura, artigianato, ecc) su terreni ed edifici confiscati alla criminalità organizzata, capaci di offrire servizi al territorio e opportunità di inclusione socio-lavorativa per persone svantaggiate.
Gli interventi coinvolgono complessivamente oltre 140 organizzazioni, tra associazioni, cooperative sociali e altri soggetti del terzo settore, enti pubblici, privati e saranno realizzati:
6 in Campania (Province di Caserta, Benevento e Napoli), 4 in Calabria (province di Crotone, Reggio Calabria), 5 in Sicilia (province di Enna, Palermo, Catania) e 2 in Puglia (province di Foggia e Bari) – sostenuti complessivamente con circa 6,8 milioni di euro (una media di 400 mila euro a progetto) grazie al contributo di circa 2 milioni di euro della Fondazione Vismara.

“La terza edizione del bando ha due importanti novità – sottolinea Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione CON IL SUD – la prima è che abbiamo richiesto progetti di valorizzazione dei beni che accrescessero la dimensione di imprenditoria sociale, sia per garantire la loro sostenibilità sia, soprattutto, per creare ulteriore valore aggiunto sul territorio. La seconda è che abbiamo erogato più o meno quanto avevamo fatto complessivamente con i due precedenti bandi, avviando la collaborazione con la Fondazione Vismara di Milano che ringrazio particolarmente, perché sottolinea come il recupero e la valorizzazione dei beni confiscati riguardi tutti e non solo i singoli territori. Il loro riuso – aggiunge Borgomeo – è uno strumento di impatto nella lotta alle mafie, sul piano culturale, economico, di consenso sui territori. Proprio per questo auspichiamo una profonda revisione della materia”.

“La Fondazione Vismara – afferma il Presidente Paolo Morerio – ha sostenuto l’iniziativa del bando convinta del fatto che rappresenti un’opportunità molto importante per i territori del Sud, ai quali viene chiesto di attivarsi per ridare valore a beni che possono diventare occasione di sviluppo per le comunità. In questo modo i finanziamenti non sono aiuti a fondo perso ma investimenti attraverso cui prendono forma attività di imprenditorialità sociale, con finalità di promozione e valorizzazione dei beni confiscati, che costituiscono concreti strumenti per sfruttare le potenzialità dei territori, migliorare la qualità di vita delle persone e generare un cambiamento culturale.
Il co-finanziamento del bando e la co-gestione del processo di valutazione, condotto in modo integrato tra le due fondazioni, esprime di per sé un esempio di come la diversità dei punti di vista, data dall’appartenenza a contesti differenti, possa essere un elemento di forza e di coesione”.

Complessivamente la Fondazione CON IL SUD, attraverso le prime due edizioni del Bando e altre iniziative, ha sostenuto 39 progetti su 50 beni confiscati (39 fabbricati e 11 terreni) nelle regioni meridionali con circa 7 milioni di euro. Lo scorso luglio, inoltre, la Fondazione ha promosso una proposta di revisione dell’attuale quadro normativo relativo alle gestione dei beni confiscati nel nostro Paese (“Beni confiscati, beni di tutti”), disponibile all’interno di un approfondimento sul tema su www.conmagazine.it, periodico online della Fondazione. Lo studio è frutto della riflessione di un gruppo di lavoro costituito dal Forum del Terzo Settore, dalla Fondazione Cariplo, dalla Fondazione Cariparo, dalla Fondazione Sicilia, dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e coordinato dalla Fondazione CON IL SUD.

Il contesto (tratto da “Beni confiscati, beni di tutti”)
In Italia i beni immobili confiscati sono 23.576 (dati ANBSC, febbraio 2016), concentrati soprattutto in 6 regioni (Sicilia 43,51%, Campania 12,76%, Calabria 12,00%, Puglia 9,46%, Lazio 7,02%, Lombardia 6,88%). Non sono disponibili, però, dati certi sul numero di beni utilizzati, nonostante i 21 milioni di euro destinati nel precedente ciclo della programmazione dei Fondi strutturali alla loro mappatura con i progetti REGIO (un sistema informatico del valore di 7 milioni di euro) e SIT-MP (un sistema informatico telematico del valore di circa 14 milioni di euro) nati proprio allo scopo di garantire un continuo scambio di dati e informazioni sui sequestri, sulle confische e sulla gestione dei beni confiscati. Una recente ricerca di Libera ha censito 525 soggetti, del terzo settore, che hanno valorizzato beni confiscati. Non va meglio sul fronte delle aziende confiscate: l’ANBSC ne segnala 3.585 ma solo una decina sono date in gestione a cooperative di dipendenti, mentre la stragrande maggioranza resta in carico all’Agenzia che non ha ancora deciso la destinazione. Non esistono invece dati sui beni mobili.
Di seguito una breve descrizione dei progetti selezionati, suddivisi per regione.
CAMPANIA

In una villa confiscata a Casal di Principe (Ce) sarà realizzato il progetto “F.U.C.IN.A.” (promosso dal Comitato Don Peppe Diana, contributo: 400 mila euro). L’iniziativa prevede l’avvio di un incubatore di impresa sociale: 4.000 giovani e 2.000 adulti, seguiti da esperti, svilupperanno idee innovative su agroalimentare, edilizia, turismo ed energie rinnovabili e, attraverso un’attività di crowdfunding, le aziende potranno investire nelle migliori proposte, da trasformare in attività imprenditoriali.

In due immobili e un terreno confiscati al clan Magliulo a Pugliano, piccola frazione di Teano (Ce), sarà avviato il progetto “Agri-Cultura Solidale” (promosso dalla cooperativa sociale Osiride, contributo: 475 mila euro), che prevede di ricorrere al “budget di salute” per creare un gruppo di convivenza composto da persone affette da malattie croniche degenerative e con disabilità psico-sociale. L’iniziativa, inoltre, ha l’obiettivo di rafforzare l’attività di olivicoltura già avviata, anche attraverso un frantoio. Le attività imprenditoriali verranno gestite da una nuova cooperativa sociale composta prevalentemente da persone in condizione di disagio.

San Cipriano d’Aversa (Ce), in una villa confiscata al boss Pasquale Spierto, sarà realizzato il progetto “Nuova Comunicazione Organizzata” (promosso dalla cooperativa sociale Agropoli, contributo: 430 mila euro), per il rafforzamento delle attività dell’agenzia di comunicazione sociale “Etiket” attraverso la ridefinizione del business model, l’avvio di un laboratorio di grafica e stampa, la realizzazione di una app per la promozione dei prodotti e servizi di economia sociale realizzati all’interno dei beni confiscati del casertano. È previsto, inoltre, l’avvio sperimentale di un’attività ricettiva per l’accoglienza di operatori della comunicazione, studenti, ricercatori e gruppi organizzati all’interno della struttura che ospita un gruppo di circa 10 persone con disabilità psichica.

Il progetto “Fattoria dei sogni” (promosso dalla cooperativa sociale Al di là dei sogni, contributo: 475 mila euro) permetterà di potenziare l’attività di un agriturismo sociale a Sessa Aurunca (Ce), nato in un bene confiscato al boss Antonio Moccia. Sono previsti: l’acquisto di macchinari e attrezzature che permetteranno di potenziare la produzione sia in termini di varietà che di quantità di prodotti coltivati; l’ampliamento dell’area dedicata alla ristorazione; la ristrutturazione degli spazi destinati a struttura ricettiva. Saranno inoltre realizzate attività di animazione (open days, laboratori sensoriali per giovani, percorsi turistici sui beni confiscati del territorio) e saranno inserite nelle attività dell’azienda persone in condizione di disagio.

Villa Fernandes – edificio dei primi del ‘900 nel cuore di Portici (Na) confiscato al clan camorristico Rea – ospiterà l’omonimo progetto (promosso dalla cooperativa sociale Seme di Pace, contributo: 450 mila euro) che realizzerà nel bene un sistema integrato di servizi: bar-caffetteria, agenzia per il lavoro, ente di formazione e diversi laboratori. Obiettivo dell’iniziativa è incrementare la partecipazione dei cittadini alla vita socio-culturale della città, creando nuove realtà imprenditoriali e posti di lavoro.

Un fabbricato industriale a Melizzano (Bn), confiscato a un imprenditore affiliato al clan dei Fabbrocino, ospiterà il progetto “RAEEGALITY” (promosso dalla cooperativa sociale Sant’Alfonso, contributo: 440 mila euro) che trasformerà il bene in un centro per il ritiro, la lavorazione dei RAEE e la successiva produzione di materia prima seconda da vendere alle ditte specializzate per il loro riuso. Nel progetto saranno coinvolte 5 persone in condizione di disagio.

SICILIA

In un locale commerciale nel quartiere Malaspina di Palermo, confiscato alla famiglia Buscemi, sarà realizzato il progetto “Sartoria Sociale: ricucire il territorio” (promosso dalla cooperativa sociale Al Revés, contributo: 410 mila euro) che permetterà di rafforzare le attività del laboratorio sartoriale, attraverso nuovi posti di lavoro, l’avvio della vendita online, il posizionamento della sartoria sociale all’interno di una rete di imprese per la promozione di un ‘distretto fashion’. Sono inoltre previste attività di sensibilizzazione nelle scuole e la collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti, per una produzione critica e socialmente responsabile.

Ad Altavilla Milicia (Pa) verrà realizzato il progetto “Cambio Rotta: la meglio gioventù” (promosso dal Consorzio Ulisse, contributo: 370 mila euro). In una villa confiscata ad un imprenditore affiliato a cosa nostra sorge oggi un centro culturale, le cui attività saranno potenziate grazie all’iniziativa: attività culturali, di educazione ambientale e di animazione per bambini arricchiranno l’offerta già esistente (lounge bar, ristorante e scuola di cucina), a cui si è dato vita grazie al precedente bando della Fondazione CON IL SUD per la valorizzazione e il riutilizzo in chiave sociale dei beni confiscati.

Il progetto “AVIBIOAGRO” (promosso dalla cooperativa sociale Solidarietà, Sviluppo e Legalità, contributo: 470 mila euro) avvierà a Monreale (Pa) –  in un’azienda agricola già esistente in un bene confiscato al boss Bernardo Bommarito –  l’allevamento di polli in regime biologico e la produzione del foraggio necessario per la loro alimentazione. Sono previsti incontri di animazione territoriale con le scuole, laboratori sulla legalità, l’alimentazione e le specificità delle zone rurali dell’entroterra palermitano. Inoltre, il progetto favorirà l’inserimento lavorativo di alcune persone in condizione di disagio e il coinvolgimento di 30 famiglie di persone con autismo, attraverso attività di pet therapy, laboratori di manipolazione e stimolazione sensoriale olfattiva.

Con il progetto “SUD – Arte & Design” (promosso dall’associazione Don Bosco 2000, contributo: 475 mila euro) in una villa e in un appartamento confiscati a Villarosa (En) sarà realizzata un’officina (‘fab lab’) per la fabbricazione artigianale e digitale di prodotti di ‘arredo-casa’ in stile afro-europeo e in vari materiali (ceramica, stoffa, vetro, legno), a brand “Sud-Arte & Design”. 20 giovani siciliani e migranti saranno coinvolti in un percorso formativo e di work experience e, alcuni di loro, si occuperanno poi delle attività di produzione in laboratorio e di vendita al dettaglio per la nuova impresa sociale avviata.

Misterbianco (Ct), in un terreno e un immobile confiscati a Filippo Riela, sarà avviato il progetto “Gli orti del Mediterraneo” (promosso dall’Osservatorio Mediterraneo Centro Studi Formazione Onlus, contributo: 230 mila euro), per l’avvio di un parco educativo-didattico chiamato “Orti del Mediterraneo” – con orti sociali, il coinvolgimento di studenti in percorsi di alternanza scuola-lavoro, laboratori di inserimento socio-lavorativo per 10 ragazzi con disturbi psico-cognitivi, visite didattiche – e di un’attività imprenditoriale per la lavorazione e vendita di derivati dei semi della canapa e pappa reale.

CALABRIA

Polistena (Rc) sarà avviato il progetto “Liberamente insieme 2.0” (promosso dalla Parrocchia Santa Maria Vergine, contributo: 500 mila euro) che, in un palazzo confiscato alla cosca locale dei Versace, permetterà di ampliare la struttura ricettiva già esistente, di aprire un ristorante-pizzeria basato su una proposta ‘etica e biologica’ e un centro culturale e artistico. Nello stesso bene, grazie al sostegno della Fondazione CON IL SUD, sono nati un ostello e un centro polifunzionale, con sportelli di ascolto e orientamento per persone in difficoltà, servizi di formazione per l’inserimento lavorativo di immigrati e giovani disoccupati. Il palazzo ospita inoltre il primo Poliambulatorio calabrese di Emergency.

In un immobile confiscato a Reggio Calabria all’imprenditore nel settore del gioco d’azzardo Gioacchino Campolo, sarà realizzato il progetto “Soleinsieme Sartoria Sociale” (promosso dalla cooperativa sociale Soleinsieme, contributo: 64.696 mila euro) per il potenziamento delle attività di una sartoria, che prevede di specializzarsi nella lavorazione delle fibre tessili naturali (lana e cotone biologici, canapa e bamboo) e nel riutilizzo di materiali di scarto. Sono previsti percorsi di formazione e accompagnamento al lavoro per diverse donne e la creazione di posti di lavoro, la ristrutturazione del laboratorio, con la creazione di uno spazio baby care per le lavoratrici madri, postazioni di co-working e organizzazione di eventi.

Su tre terreni a Cirò Marina (KR)Isola Capo Rizzuto(KR) e Cropani (CZ) – confiscati a Nicodemo Guerra del clan Farao – Marincola di Cirò e alla cosca Arena di Isola Capo Rizzuto – sarà avviato il progetto “I love Calabria” (promosso dall’associazione Amici del Tedesco, contributo: 390 mila euro). Si prevede di realizzare un percorso cicloturistico, un orto botanico e un parco per la sicurezza stradale, per favorire l’occupazione giovanile e potenziare l’attrattività turistica di queste zone, in parte già sostenute dalla Fondazione CON IL SUD con il precedente bando sui beni confiscati.

Locri (Rc) sarà realizzato il progetto “L’ostello LOCRIDE e il Turismo Responsabile” (promosso dal Consorzio sociale GOEL, contributo: 450 mila euro). Un immobile confiscato alla cosca dei Cataldo – coinvolta nel traffico di droga, armi e in attività pubbliche e appalti – ospiterà un ostello di cinque piani, con 15 camere e ambienti comuni (soggiorno con cucina, sala per attività, lavanderia e ampio terrazzo/solarium). La struttura è nel centro di Locri, abbastanza vicina al mare e alla stazione ferroviaria. Oltre a pacchetti e itinerari ambientali ed enogastronomici, verranno offerti anche percorsi turistici religiosi e legati agli eventi che scandiscono la vita della cittadina.

PUGLIA

Il progetto “Natura Viva” (promosso dalla cooperativa sociale S.A.I.D., contributo: 450 mila euro) avvierà una start up agricola nel campo della produzione, conservazione, distribuzione e vendita di prodotti biologici freschi e conservati, attraverso la valorizzazione di 3 beni confiscati ad Acquaviva delle Fonti (Ba): un ex opificio (laboratorio polifunzionale), un locale (punto vendita) e 2 terreni (coltivazione prodotti). Saranno realizzati dei corsi di formazione per 60 persone in condizione di disagio su temi legati alla gestione di un’azienda, coltivazione e raccolta di ortaggi e verdure, produzione di cibi confezionati; avviate borse lavoro rivolte a donne vittime di tratta, richiedenti asilo, persone in protezione internazionale, con disabilità psichica. Verrà inoltre costituita una cooperativa sociale agricola.

Cerignola (Fg) – in un terreno e un immobile confiscato a Rosario Giordano affiliato al clan Piarulli-Ferraro, particolarmente attivo nella zona tra gli anni ‘80 e ‘90 e influente ancora oggi –  sarà realizzato il progetto “Ciascuno cresce solo se sognato” (promosso dalla cooperativa sociale Pietra di Scarto, contributo: 319 mila euro), che realizzerà una filiera etica per la produzione e trasformazione del pomodoro, coinvolgendo piccoli produttori e lavoratori vittime di sfruttamento, con particolare attenzione all’inclusione lavorativa femminile e dei migranti. La comunità locale sarà coinvolta in eventi di valorizzazione delle tradizioni popolari, spazi di produzione condivisa della passata di pomodoro per famiglie e gruppi, incontri formativi con bambini delle scuole primarie.

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