“Il messaggio che deve passare è che la ‘ndrangheta si può battere. Bisogna dimostrare che è un grande bluff e svergognarla nella sua stessa terra”. Così Vincenzo Linarello, presidente del Gruppo Cooperativo GOEL definisce la missione del suo gruppo che da diversi anni ormai in Calabria è sinonimo tangibile di riscatto e cambiamento e che oggi si rivolge alla società civile, alle istituzioni, alle imprese “sane e libere” per far crescere un’alleanza giusta opposta a quella che riunisce la ‘ndrangheta, un reticolo di massonerie deviate e un circuito clientelare in una “strada fallimentare”.

L’alleanza per la Locride è nata nel 2008 e oggi, grazie alla sottoscrizione di migliaia di persone ed enti, è una realtà. Ma c’è bisogno di fare ed essere di più per vincere la battaglia. È per questo che il Gruppo ha lanciato “Il Manifesto di GOEL”, un documento politico-culturale e programmatico per i prossimi anni che definisce principi, contenuti, criteri e metodo per il cambiamento, fornendo alcuni dati significativi di sviluppo raggiunti nel tempo.

Attualmente GOEL accoglie 10 cooperative sociali, due cooperative non sociali, due associazioni di volontariato, una fondazione e ventotto aziende. Il Gruppo, inoltre, dà lavoro a circa 200 persone e accoglie nelle proprie strutture centinaia di minori e malati psichiatrici. L’anima “bio” di GOEL, invece, gestisce 354 ettari di terreni e il suo impegno per la moda etica ha prodotto oltre 5000 capi. Un impegno che non si arresta, nonostante i numerosi attentati e intimidazioni da cui GOEL non si lascia spaventare ma anzi risponde dicendo “non arretreremo di un solo millimetro!”.

Insomma, c’è un’altra strada percorribile.

A chi ancora non avesse firmato l’alleanza, dunque, è rivolto l’invito del Gruppo Cooperativo. Firmare “Il manifesto di GOEL” e sottoscrivere l’alleanza per il riscatto della Calabria non è soltanto un atto di solidarietà, ma un impegno concreto per una battaglia che riguarda tutti. “Se perderemo noi perderà tutto il paese. Se invece vinceremo in Calabria, allora vorrà dire che è possibile un’Italia più giusta e normale”.