METAMORPHOSIS. Il progetto dei Beni Confiscati alle Mafie
A Venezia, una mostra sui beni confiscati per ripensarli dal punto di vista estetico e funzionale, riappropriandosi di spazi urbani legali.
A Venezia, una mostra sui beni confiscati per ripensarli dal punto di vista estetico e funzionale, riappropriandosi di spazi urbani legali.
È uscito il nuovo bando “E vado a lavorare” per in reinserimento socio-lavorativo dei detenuti
“Chi progetta ed esegue queste intimidazioni da infame odia la Calabria e qualsiasi tentativo di sviluppo vero”. Con queste parola GOEL Bio si schiera al fianco del ristoratore Giuseppe Trimboli.
Un bene confiscato nel foggiano diventa laboratorio di legalità, dove la filiera del pomodoro è etica.
A sei mesi dall’aggressione al 17enne Arturo, un incontro pubblico per fare il punto su cosa è accaduto e cosa dovrebbe invece accedere per uscire dal fenomeno delle “baby gang”.
Martedì 27 giugno, in scena lo spettacolo realizzato e allestito con i ragazzi dell’Istituto Penale per i Minorenni Malaspina di Palermo nell’ambito del progetto “Il palcoscenico della legalità”.
La strategia del settore dei beni confiscati di far leva sul voto col portafoglio dei cittadini e sulla disponibilità a pagare per la legalità è una scelta fondamentale che va approfondita ed arricchita per vincere.
Far diventare i beni confiscati da beni esclusivi in mano a pochi, a beni inclusivi, a disposizione di una comunità, dimostrando nei fatti che la legalità conviene.
In Italia sono oltre 23.500 gli immobili confiscati alle mafie, ma non si conoscono quanti sono utilizzati. Più di 3.500 le imprese confiscate, ma pochissime hanno ripreso l’attività. Da questo scenario di criticità nasce una proposta di “profonda” revisione di norme e strumenti di gestione per superare le attuali problematicità.
Essere segno di contraddizione rispetto alla violenza delle mafie è un impegno che richiede cuore e coraggio per riscoprire e sfruttare la bellezza.