Si è conclusa la prima fase dell’Iniziativa Immigrazione promossa dalla Fondazione CON IL SUD per favorire l’inserimento sociale e lavorativo degli immigrati al Sud e contrastare le diverse forme di sfruttamento.

Sono state complessivamente 113 le idee presentate dal terzo settore e dal volontariato meridionale con il coinvolgimento di associazioni e organizzazioni di immigrati (OdI).

Di queste, 45 sono state pre-selezionate dalla Fondazione per essere convertite, attraverso la presentazione di una proposta più dettagliata e completa, in progetti esecutivi capaci di promuovere il lavoro come fondamentale strumento per favorire l’integrazione, anche sociale, degli immigrati e di offrire strumenti efficaci di contrasto allo sfruttamento, e alla tratta, lavorativa e sessuale.

12 idee riguardano la Sicilia, 11 la Puglia, 8 la Campania, 5 la Sardegna, 3 la Calabria e 1 la Basilicata, mentre 5 idee hanno carattere interregionale. 

37 idee rientrano nell’ambito della promozione del lavoro come strumento di integrazione: dalla promozione dell’auto-imprenditorialità nel settore enogastronomico, all’avvio di attività produttive su beni confiscati, alla creazione di imprese sociali nel settore sartoriale e culinario, all’apertura di punti vendita, pasticcerie, panifici, punti ristoro. Altre 8 idee fanno riferimento a interventi per il contrasto alla tratta e allo sfruttamento lavorativo e sessuale, con proposte relative al ricorso a unità di strada, alla creazione di centri di accoglienza e all’offerta di servizi di assistenza legale, di formazione e orientamento lavorativo.

Le proposte di progetto dovranno essere inviate entro il 1° dicembre, prevedere una durata degli interventi compresa tra i 18 e i 24 mesi e partnership che coinvolgano, oltre a organizzazioni di terzo settore e volontariato, anche il mondo delle istituzioni, dell’università, della ricerca e del mondo economico. 

Attraverso l’Iniziativa Immigrazione, che rientra nell’ambito di intervento “Progetti Speciali e Innovativi”, la Fondazione mette a disposizione 3,5 milioni di euro così suddivisi: 1,5 milioni per il contrasto alla tratta e allo sfruttamento lavorativo e sessuale e 2 milioni per la valorizzazione del lavoro, anche autonomo, nelle forme associative tipiche del terzo settore (imprese sociali, cooperative sociali, ecc).

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Manuela Intrieri