Castelbuono, un piccolo borgo con poco più di 8 mila abitanti, ha qualcosa di molto speciale: “manna”, una speciale resina estratta da alcune tipologie di frassini presenti nel territorio delle Madonie. Solo nel territorio delle Madonie!
I greci e romani la chiamavano miele di rugiada o pane degli angeli. La manna, infatti, è una sostanza dalle tante proprietà nutraceutiche e uno dei frutti più prelibati di questa terra. Molto usata come dolcificante naturale, con quel suo sapore zuccheroso ma con un retrogusto di terra e legno, è anche conosciuta per le sue proprietà depurative, lassative, decongestionanti e cicatrizzanti. A contendersela c’è anche il mercato cosmetico, vista la sua ottima natura idratante.
Negli ultimi decenni, la raccolta e lavorazione di questa preziosa resina era andata via via scemando, essendo praticata solo da pochi “vecchi appassionati”. Tanti giovani, invece, come accade al Sud, avevano deciso di emigrare. Il rischio concreto di oblio e di perdita di una importante leva di sviluppo, tramandata gelosamente per generazioni da padre in figlio, è stato arginato grazie all’intervento della Fondazione CON IL SUD che ha permesso di mettere insieme in un unico consorzio 4 cooperative (3 delle quali sono sociali), coinvolgendo nelle attività oltre 40 lavoratori e formando 30 giovani frassinocoltori. La voglia è adesso quella di costruire a Castelbuono il proprio futuro.
Una speranza che diventa realtà: basti pensare che con il progetto “Quando la manna non cade dal cielo” finora sono stati recuperati 60 ettari di frassineti incolti e prodotti in un solo biennio oltre 1500 kg di manna, creando occupazione e occasione di sviluppo.
Claudia Cannatà
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