“La salute è un diritto umano fondamentale ed è un bene comune essenziale per lo sviluppo sociale ed economico della comunità”.
Inizia così il decalogo del “Manifesto per una autentica Casa della Salute“, promosso dalla Fondazione Santa Clelia Barbieri e Fondazione Casa della Carità con l’obiettivo di riportare nel dibattito culturale e politico attuale il tema della “salute”, intesa nella più ampia accezione di benessere individuale e comunitario, un prezioso bene comune da preservare e possibile strumento di coesione sociale.
La salute, infatti, è un bene da perseguire come comunità ed è il suo miglioramento che dovrebbe indirizzare le scelte di sviluppo economico e sociale di una comunità.
Il Manifesto, nato su impulso di un gruppo di volontari, vorrebbe aggregare intorno a questo tema persone, istituzioni, organizzazioni, che lavorano per il bene comune, affinché la “Casa della Salute”, prevista dal sistema sanitario nazionale, non si riduca semplicemente a una “Casa della Sanità”, ma sia il luogo in cui le persone possono esercitare pienamente i diritti di cittadinanza e contribuire così a ridurre le diseguaglianze ancora evidenti nel nostro Paese.
All’ultimo punto del Manifesto per una autentica Casa della Salute, si legge: “La casa della salute, quindi, si propone come il luogo in cui”:
- si realizza una nuova identità comunitaria nel segno di un welfare efficace e partecipato;
- prendono corpo i diritti di cittadinanza, quelli riconosciuti e quelli negati;
- i cittadini esprimono, attraverso la partecipazione, la consapevolezza dei doveri della solidarietà;
- le risorse del territorio, comprese quelle istituzionali, si integrano nella costruzione e nel sostegno di azioni condivise per la salute;
- le persone si sentono accolte, soprattutto le più deboli, riconoscendo il valore delle differenze.
Per aderire al Manifesto e per maggiori informazioni, è possibile scaricare il modulo disponibile al seguente link > “Manifesto per una autentica casa della salute“.
Claudia Cannatà
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