Negli ultimi vent’anni il consumo di olio di semi è stato sostituito dall’olio di oliva, in particolare la qualità extra vergine. Nonostante il cambiamento delle abitudini di consumo, in Italia la produzione di olio di oliva però è aumentata solo del 5%, una percentuale irrisoria se paragonata a quella di Paesi come la Spagna, che registra un 117% in più, il Marocco, la Siria e la Turchia. Questo dato è dovuto a una delle maggiori criticità del settore ovvero i costi troppo elevati della materia prima nazionale. Rispetto agli altri Paesi già citati, in Italia infatti i costi di trasformazione sono maggiori mentre la produttività minore così, non riuscendo a soddisfare il fabbisogno interno con la produzione Made in Italy, il nostro Paese è al primo posto per le importazioni.
Dal 2015, però il bando Ager – agroalimentare e ricerca – ha iniziato a rappresentare un’opportunità per invertire questa tendenza nel tentativo di dare nuova linfa a un settore che genera un fatturato di tre miliardi di euro e che comunque riveste una forte rilevanza in termini ambientali e territoriali. Le attività di olivicoltura, ovvero la coltivazione dell’olivo finalizzata alla produzione di olio, interessano circa un milione di ettari a livello nazionale. Le zone di produzione vocate sono al Centro e al Sud, dove Puglia e Calabria rappresentano quasi il 70% della produzione, ma c’è un’interessante produzione anche in Liguria, nei laghi prealpini ed in altre aree del Nord Italia.
Per rafforzare un settore così promettente, Ager ha già sostenuto tre progetti di ricerca con 2,5 milioni di euro destinati a innovare i processi produttivi e di trasformazione dell’olio extra vergine di oliva, valorizzare il prodotto e incentivarne il consumo.
Sustainability of the Olive – oil System (S.O.S.) è il progetto promosso dall’Università degli Studi di Bari per sviluppare una ricerca che punta alla massima sostenibilità ambientale della filiera olivicola. L’obiettivo è valorizzare il potenziale qualitativo e quantitativo delle piccole aziende produttrici in diverse regioni in tutta Italia, mettendo a punto tecniche di analisi per monitorare la maturazione delle olive, valutare la qualità dell’olio extravergine e determinare i composti fenolici, sviluppando prototipi a basso costo per eseguire analisi direttamente nell’oliveto e al frantoio. Per l’estrazione sarà studiata una nuova tecnica che migliora le caratteristiche qualitative dell’olio influendo positivamente anche sullo stoccaggio. Nel packaging verranno approfondite le conoscenze su nuovi materiali di rivestimento interni alla confezione e studiati nuovi contenitori per salvaguardare la qualità dell’olio.
Il progetto VIOLIN – Valorizzazione dei prodotti Italiani derivanti dall’OLiva attraverso tecniche analitiche INnovative – è promosso dall’Università degli Studi di Messina con l’obiettivo di valorizzare l’olio extravergine di oliva italiano, riutilizzare i sottoprodotti della trasformazione, promuovere una cultura dell’olio italiano di qualità. I ricercatori di VIOLIN sono impegnati nello studio delle caratteristiche degli oli DOP (Denominazione di Origine Protetta) italiani, di cui il nostro Paese vanta il maggior numero a livello europeo. Questo studio permetterà di mettere a punto specifiche ed efficienti tecniche analitiche, oggi ancora non disponibili, per la caratterizzazione di un elevato numero di campioni. Per ogni olio saranno individuate le specifiche proprietà e caratteristiche. I dati ottenuti permetteranno di costituire la prima banca dati degli oli DOP italiani fruibile gratuitamente e aperta a tutti.
Infine il progetto Claims of Olive oil to iMProvE The market ValuE of the product (COMPETiTiVE), promosso dall’Universtità degli Studi di Napoli Federico II, intende migliorare la competitività dell’olio extravergine di oliva italiano valorizzando le sue proprietà salutistiche e nutrizionali, trasferendo alla filiera le innovazioni tecnologiche frutto della ricerca e applicando nuove tecniche di marketing. Il progetto mira a incentivare il consumo di olio extravergine di oliva italiano attraverso l’uso dei claim salutistici approvati dall’EFSA che consentono, nell’ambito dei prodotti etichettati quali Extravergini, di identificare la gamma con riconosciute proprietà salutistiche. I claim rappresentano uno strumento di marketing ancora poco utilizzato dai produttori italiani, ma con grandi potenzialità. Il tutto supportato da strategie di comunicazione basate sul neuromarketing e finalizzate alla creazione di una consolidata cultura dell’olio tra tutti gli attori della filiera.
Promosso da una rete di Fondazioni di origine bancaria e dalla Fondazione CON IL SUD, Ager promuove e sostiene la ricerca scientifica nell’agroalimentare italiano. L’iniziativa mette al centro della ricerca le produzioni italiane d’eccellenza, puntando al miglioramento dei processi e allo sviluppo di tecnologie d’avanguardia. Lo scopo è rafforzare la leadership dell’agroalimentare italiano, preservando il delicato equilibrio tra rese produttive e sostenibilità ambientale delle filiere agricole. Obiettivo primario di Ager è portare conoscenza e innovazione in un settore che è alla base della nutrizione e della vita.
Claudia Cannatà
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