Nell’ambito del programma “Call mostre spazio Gino Valle” dell’Università IUAV di Venezia, il Laboratorio di ricerca Landscape_inProgress del Dipartimento Architettura e Territorio dArTe dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, curerà la mostra “METAMORPHOSIS. Il progetto dei Beni Confiscati alle Mafie”.
La mostra, che sarà inaugurata martedì 14 gennaio e sarà visitabile fino al 31 Gennaio 2020 presso la sala Gino Valle dell’Università IUAV di Venezia, è curata dal Prof. Ottavio Amaro e dalla Prof.ssa Marina Tornatora, responsabili scientifici di un percorso di attività didattica e di ricerca sui beni confiscati, che ha coinvolto studenti, enti e associazioni di volontariato della Calabria per oltre tre anni. Metamorphosis ne è una prima sintesi.
“La quantità dei beni confiscati in Italia – hanno dichiarato i responsabili scientifici – costituisce un patrimonio edilizio i cui connotati funzionali ed estetici sono tutti da ripensare in un’azione di riappropriazione di spazi legali e urbani”.
Il Laboratorio di ricerca Landscape_inProgress dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria sta sviluppando da diversi anni uno specifico lavoro sul patrimonio esistente, in particolare nella città Metropolitana di Reggio Calabria. Residenze, manufatti industriali e commerciali, terreni agricoli: questi beni, sottoposti ad azione giudiziaria di confisca, sono il risultato d’investimenti di risorse finanziarie non trasparenti, abitati da attori che si muovono fuori dalla convivenza civile.
“Il senso più profondo è quello di trasformare gli epicentri della corruzione e del brutto in punti di riferimento positivi per la collettività, in un nuovo rapporto tra etica ed estetica – spiegano i responsabili scientifici. I paesaggi di una parte del territorio calabrese sono spesso il racconto di violenza e di arroganza, l’esempio plastico della distorsione mafiosa, ripensarli nella loro configurazione estetica e funzionale restituisce grande forza civile, culturale ed etica alle nuove generazioni e il senso stesso di riappropriazione dei luoghi. Ciò mette al centro il ruolo che l’Architettura, le Istituzioni e l’Università possono avere nel creare una nuova sensibilità e sviluppare azioni positive nei territori interessati da questi fenomeni”.
La mostra è articolata in tre sezioni. La Sezione introduttiva è dedicata ai beni confiscati in Italia con un focus sulla Città Metropolitana di Reggio Calabria; la Sezione fotografica, a cura del fotografo Armando Perna, è concepita come racconto dei beni oggetto di studio sotto i possibili aspetti figurativi e antropologici; infine la Sezione progettuale comprende una sintesi di:
- sperimentazioni didattiche con gli studenti della Mediterranea-Dip. dArTe, concepite come riconfigurazione architettonica di una serie di edifici confiscati, collocati in aree periferiche;
- progetto Mestieri Legali, sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD su un terreno confiscato lungo il fiume Mesima, nel comune di Rosarno (RC), risultato di una convenzione con il Consorzio Macramè, un’importante rete di più di 30 cooperative sociali e agricole che operano concretamente nella sfida per l’affermazione della legalità, gestendo beni confiscati alla mafia. Il progetto Mestieri legali si configura come un frammento di parco agricolo fluviale, concepito come una Communitas della biodiversità, nella quale sono previste attività educative, formative e per il tempo libero, connesse alla produzione agricola e all’integrazione di lavoratori migranti;
- Progetti e realizzazioni di architetture effimere all’interno della prima edizione dell’International Summer School JointLandscape#BENICONFISCATI svoltasi in collaborazione con l’Università Ain Shams del Cairo e il Consorzio Macramè;
- impronte a Sud – Welfare Lab che interessa un edificio confiscato, concesso dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria al Consorzio Macramè, e si configura come una prima esperienza di welfare di comunità a Reggio Calabria, una sperimentazione ampia ed eterogenea che oscilla dalla semplice aggregazione della domanda di servizi a vere e proprie forme di mutuo aiuto, fino a forme di collaborazione attiva. All’interno dell’immobile saranno realizzate, infatti, differenti attività, tra loro interconnesse e legate da un filo conduttore unico: l’attenzione ai bisogni della comunità e alla sua crescita in termini di sviluppo, opportunità, diritti, responsabilità condivisa.
In occasione del vernissage – 14 gennaio ore 14.30 presso l’Auditorium Cotonificio dell’Università IUAV di Venezia – è previsto un seminario di approfondimento con il gruppo di ricerca e la presenza di: Alberto Ferlenga (Magnifico Rettore IUAV Venezia), Adolfo Santini (Direttore dipartimento dArTe) Gianfranco Neri (prof. Università Mediterranea di Reggio Calabria), Goiacchino Criaco (scrittore), Roberto Giarola (Delegato Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata), Giancarlo Rafele, Giuseppe Carrozza, (Consorzio Macramè).
La mostra è patrocinata da: Università Mediterranea di Reggio Calabria – IUAV Venezia – Consiglio Regionale della Calabria – Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata – Città Metropolitana di Reggio Calabria – Comune di Reggio Calabria – Fondazione CON IL SUD.
Maggiori informazioni sul Laboratorio Landscape_inProgress:
Responsabili scientifici e Curatori | Prof. Ottavio Amaro, Prof. Marina Tornatora
Gruppo di Ricerca | Ph.D.s Blagoja Baikovskj, Ph.D. Alessandro De Luca, Ph.D. Domenico Fazzari, Ph.D Francesco Leto, Ph.D.s Moataz Samir,| Ph.D. Cristiana Penna;
Collaboratori | Michele Bagnato, Milano, Matteo Milano, Cecilia Coppola, Davide Villari, Camillo Leone, Alessandro D’Avola, Rossella Panetta
Claudia Cannatà
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