A Benevento, città delle streghe, un antico palazzo viene valorizzato con il bando “Il bene torna comune” ospitando servizi turistici e un museo dedicato al mito delle “Janare”, ovvero curatrici depositarie delle più antiche tradizioni delle società agricole. Un articolato progetto che fa tesoro della cultura locale, favorendo lo sviluppo del territorio.
Nel cuore più antico della città di Benevento, Palazzo Paolo V ospita il distretto culturale “Per terre, per bellezza e per santità”. L’antico palazzo, recuperato e valorizzato grazie al sostegno della Fondazione CON IL SUD, offre servizi, cultura ed eccellenze del territorio sia per i cittadini che per i turisti.
Il piano terra del Palazzo, in particolare, si è trasformato in un punto nevralgico, nucleo centrale di un Distretto Culturale che include i paesi vicini. Al suo interno è possibile trovare un Infopoint sulla Via Francigena che si apre al turismo dei “cammini”, un’area Coworking che rappresenta un meeting point perfetto per privati o gruppi, un Auditorium e Sala Mostre, spazi multifunzionali tesi ad incontrare e far incontrare la comunità, il Caffè delle streghe, che è un vero e proprio salotto interculturale dedicato al piacere dello stare insieme e, ultimo ma non in ordine di importanza, JANUA – Museo delle Streghe di Benevento, un’esposizione permanente che affianca al classico museo composto da reperti, la multimedialità in grado di trasmettere a tutti i visitatori i tanti documenti immateriali raccolti.
Il progetto prende il nome da un antico proverbio che recita “a Napoli per Bellezza e a Benevento per Santità”, che descrive le due principali caratteristiche che attraggono i visitatori verso le due città campane. Da un lato Napoli, le cui bellezze storico-architettoniche destavano l’attenzione dei turisti, dall’altro Benevento, dove i pellegrini facevano tappa per raggiungere le sacralità sannite. Dall’attrazione sacra, però, presto anche Benevento divenne meta di un turismo culturale e gastronomico e il suo nome cominciò ad essere associato alle “streghe” che, processate in diverse parti del mondo, sostenevano di intraprendere lunghi viaggi per incontrarsi sotto l’albero di noce di questa magica città.
Palazzo Paolo V, quindi, ha dato una casa alle “streghe”, ma soprattutto si è trasformato in un luogo aperto dove poter produrre cultura, incrementando l’indotto turistico.
A circa un anno e mezzo dall’inizio del progetto, presso la struttura sono stati già attivati diversi master di cui alcuni in collaborazione con Slow Food, sono state realizzate Mostre d’arte che hanno coinvolto artisti ed enti di notevole spessore come Mogol o la FIGC, convegni internazionali promossi in collaborazione con il Med-Eat Research – Centro di Ricerche sulla Dieta Mediterranea del Suor Orsola Benincasa e che, solo al Museo, annovera oltre seimila visitatori.
A Benevento, quindi, si va per santità, ma anche per bellezza. E le streghe? Le streghe non esistono, ma esistino le Janare ovvero curatrici depositarie di diverse tradizioni comuni a tutte le società agricole, tradizioni che, se indagate e promosse, aprono al Distretto Culturale opportunità di ricerca e di sviluppo di un’impresa culturale che riuscirà a mettere in rete i tanti piccoli centri Sanniti.
Claudia Cannatà
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