“Adotta uno scrittore” è un progetto del Salone Internazionale del Libro sostenuto dall’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte in collaborazione con il CESP (Centro Studi Scuola Pubblica) e con la Fondazione CON IL SUD che offre agli studenti dei licei la possibilità di confrontarsi con gli scrittori del panorama contemporaneo italiano.
Un’iniziativa che pone attenzione alle situazioni di disagio e che dal 2019 coinvolge anche 4 scuole carcerarie del Sud Italia: la Casa Circondariale Secondigliano a Napoli, la Casa Circondariale Ettore Scalas di Cagliari, la Casa Circondariale Pagliarelli di Palermo e l’Istituto Penale Minorile E. Gianturco di Potenza.
Uno dei primi scrittori ad essere stato adottato è Lorenzo Marone, autore, tra gli altri, de La tentazione di essere felici (Longanesi, 2015), Magari domani resto (Feltrinelli, 2017), Cara Napoli (Feltrinelli, 2018), che ha incontrato per tre volte i ragazzi reclusi nella Casa Circondariale di Secondigliano, nella sua Napoli. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con lui per capire come è andata questa esperienza.
“Ero già stato in visita a Secondigliano – racconta l’autore – ma stavolta ho avuto più tempo a disposizione in una situazione più intima e umana. Con i ragazzi si è creata subito un’alchimia, un’atmosfera magica che mi ha fatto quasi dimenticare dove mi trovavo”.
Non si è trattato quindi di lezioni frontali ma di un vero e proprio scambio stimolato da letture, confronti e dialoghi. “Siamo partiti dai miei libri – prosegue il racconto Lorenzo Marone – analizzando le storie e le tematiche affrontate. Però sono stati incontri molto aperti. Anche loro mi hanno fatto leggere un loro racconto e io gli ho dato dei consigli”.
In questa esperienza Lorenzo ha trovato dei ragazzi attenti, curiosi e desiderosi di ampliare i propri orizzonti. “Molti di loro non avevano mai letto un libro in vita loro – continua l’autore – e si sono resi conto del potere dell’immaginazione, che in un contesto del genere rappresenta un’ancora di salvezza, il motore che alimenta i sogni, che fa crescere uno spirito curioso. Ti rendi conto che questi ragazzi sono semplicemente persone nate nel contesto sbagliato senza punti di riferimento. In realtà sono terreno fertile e iniziative come questa servono ad aprirgli nuovi mondi, a fargli vedere nuove strade.
Gli altri autori “adottati” nelle case circondariali del Sud Italia sono: Flavio Sorigapresso la Casa Circondariale Ettore Scalas di Cagliari; Evelina Santangelo pressola Casa di Reclusione Pagliarelli di Palermo; Gaetano Cappelli presso l’Istituto Penale Minorile E. Gianturco di Potenza.
Anche su Repubblica.it è disponibile una riflessione di Lorenzo Marone sugli incontri con i ragazzi del carcere di Secondigliano. Leggi il suo articolo “La scintilla del sapere che fa volare oltre le sbarre del carcere“.
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