Oggi è la Giornata Mondiale della Giustizia Sociale, istituita dalle Nazioni Unite nel 2007. Perseguire la giustizia sociale significa tutelare l’uguaglianza e i diritti di ogni persona, nel rispetto delle differenze di età, sesso, razza, religione, cultura, idee. Un principio fondamentale per la convivenza e la pace che può essere declinato in tante sfaccettature: per il 2015 il tema scelto è quello del contrasto al traffico di esseri umani e alle varie forme di sfruttamento e schiavitù.
Vanno in questa direzione diversi progetti e iniziative promosse e sostenute dalla Fondazione CON IL SUD. Dedicato proprio a questa tematica è il Bando Immigrazione, tuttora in corso e rivolto al terzo settore e al volontariato del Sud, invitati a collaborare con associazioni e organizzazioni di immigrati per proporre insieme idee innovative capaci di contrastare la tratta e lo sfruttamento lavorativo e sessuale, promuovendo il lavoro come strumento di integrazione, anche sociale. Su 113 idee pervenute la Fondazione CON IL SUD ne ha preselezionate 45, invitando i proponenti a tradurle in concrete proposte di intervento. La valutazione dei progetti è in corso. A disposizione ci sono complessivamente 3,5 milioni di euro.
Tra i progetti in corso sostenuti dalla Fondazione con precedenti bandi, segnaliamo in particolare le iniziative “Terragiusta” e “Rosarno…e poi?”.
Terragiusta – Basilicata, Calabria, Campania, Puglia
Secondo l’Istat il lavoro sommerso nel settore agricolo in Italia coinvolge circa 400.000 persone, il 43% dei dipendenti. Si tratta soprattutto di immigrati. Le loro giornate lavorative sono di 12 ore, la loro paga di pochi euro. Sono costretti a vivere in condizioni malsane e in luoghi fatiscenti, con conseguenze pericolosissime per la salute e, talvolta, addirittura per la sopravvivenza. Questa situazione si amplifica al Sud, a causa ad esempio del difficile accesso all’acqua potabile e ad un’alimentazione adeguata e del mancato rispetto delle regole di sicurezza sul lavoro.
Il progetto “Terragiusta” opera in questo contesto. Medici, coordinatori e mediatori si muovono con un ambulatorio mobile offrendo assistenza socio-sanitaria, sensibilizzando gli immigrati e la comunità sul tema del diritto alla salute, garantendo supporto legale a chi ne ha bisogno con l’aiuto di avvocati e consulenti specializzati sul tema dello sfruttamento lavorativo. Il progetto, cofinanziato dalla Fondazione CON IL SUD in collaborazione con Fondazione italiana Charlemagne a finalità umanitarie Onlus e FOSI (Open Society Foundations), è promosso dall’Associazione Medici per i Diritti Umani (MEDU), in collaborazione con l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi) e il Laboratorio di Teoria e Pratica dei Diritti dell’Università di Roma Tre (LTPD).
Rosarno…e poi? – Province di Caserta e Salerno
Lo slogan di questo progetto è “Stacca la spina al lavoro nero”. Esprime chiaramente l’obiettivo dell’intervento: favorire l’integrazione degli immigrati vittime di sfruttamento lavorativo, attraverso attività di informazione, orientamento e assistenza socio-legale, mediazione culturale, accoglienza soprattutto nelle zone in cui il fenomeno è più diffuso, come Casal di Principe e Castel Volturno, Piana del Sele e Capaccio. L’iniziativa, sostenuta dalla Fondazione CON IL SUD nell’ambito dei “progetti speciali e innovativi” e promossa dal CIR (Associazione Consiglio Italiano per i Rifugiati Onlus) in partnership con organizzazioni, associazioni e istituzioni del territorio, realizza anche incontri e dibattiti sul tema, perseguendo la realizzazione di un quadro normativo nazionale e regionale capace di contrastare lo sfruttamento lavorativo degli immigrati.
Tutte le altre iniziative sostenute dalla Fondazione CON IL SUD sono consultabili su www.fondazioneconilsud.it e www.esperienzeconilsud.it
Manuela Intrieri
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