Secondo una ricerca realizzata lo scorso anno da GfkEurisko in collaborazione con Auchan e Simply, in media ogni nucleo familiare italiano butta 49 kg di cibo all’anno. Uno spreco totale di 1,19 milioni di tonnellate di alimenti con ricadute economiche pari a 7,65 miliardi di euro, 316 euro a famiglia.
E’ in questo contesto che si collocano buone pratiche come “Non scado”, iniziativa promossa a Ragusa lo scorso anno dal programma di volontariato “Coltiviamo la Rete” che, arrivato alla seconda edizione, la replicherà sul territorio potentino.
“Non scado” permette di donare a chi ne ha bisogno cibi la cui è scadenza è ravvicinata e che, quindi, finirebbero quasi certamente tra i rifiuti della grande distribuzione, contribuendo a generare i dati relativi allo spreco alimentare evidenziati dalla ricerca. Il tutto è reso possibile dalla collaborazione di organizzazioni e associazioni non profit del territorio, che si occupano materialmente della distribuzione del cibo, e di diversi supermercati, che lo mettono a disposizione.
Grazie a questa rete, lo scorso anno Ragusa ha recuperato più di 10 tonnellate di cibo, con un virtuoso incontro tra tutela ambientale e risposta ai bisogni di chi vive in difficoltà. I buoni risultati raggiunti, inoltre, permetteranno di ampliare il numero dei supermercati coinvolti e di inserire nella rete anche l’associazione dei panificatori, per il recupero e la redistribuzione del pane invenduto che, secondo la ricerca di GfkEurisko, è tra gli alimenti più sprecati.
Il programma di volontariato “Coltiviamo la rete 2” è promosso nelle sei regioni del Sud da Legambiente in collaborazione con i circoli locali dell’associazione ed è sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD.
Manuela Intrieri
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